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l’epifania della Galette des Rois

 

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E con l’arrivo dei Re Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre alla grotta, il lungo viaggio dall’Oriente alla Giudea chiude anche quest’anno il periodo di queste feste.

I tre Re, che rappresentano i tre continenti, l’Europa, l’Africa e l’Asia, sono i protagonisti, insieme ai loro doni, l’incenso (simbolo dei maestri), la mirra (simbolo della rinascita) e l’oro (simbolo del potere dei re) di questa festa che culmina, per i bambini, nell’arrivo di un’altra protagonista portatrice di doni, questa volta al femminile: la befana.

In Francia questa festa, ma anche per tutto il mese di gennaio, si mangia un dolce golosissimo chiamato Galette des Rois, un dolce giocoso che si mangia proprio in onore dei Re Magi.

L’origine della Galette risale al X secolo in Francia ma è un dolce che ha una lunga storia anche in Belgio e in Olanda fin dal Medioevo e in Inghilterra dopo il 1300.

Anche le composizioni del dolce sono molto diverse, in Francia inizialmente la forma era a ciambella, mentre in Olanda il dolce era in realtà una cialda.

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Un dolce giocoso in quanto nasconde un piccolo regalo al suo interno, generalmente un soldino o un pupazzetto in ceramica, che veniva trovato dal fortunato goloso.

In Francia il gioco si fa con i bambini e si svolge in questo modo: il più piccolo si nasconde sotto il tavolo.

Si taglia il dolce in tante fette quante sono i commensali più uno, chiamata fetta del povero, che il bambino darà al primo visitatore inaspettato della famiglia, e poi, sempre il bambino da sotto il tavolo deve dire la sequenza delle persone che avranno le fette della Galette.

Il dolce è incoronato, ossia viene presentato con sopra una corona di cartone che diventerà l’oggetto indispensabile per la cerimonia del vincitore.

Chi trova la sorpresa diventa il re del giorno (o la regina) e a sua volta incorona la sua regina consorte o il suo re.

Un’altra tradizione dice che chi trova la sorpresa è colui che dovrà organizzare il prossimo pranzo o cena dove saranno invitati di nuovo tutti i commensali presenti che porteranno la Galette e così via. Il gioco prosegue per tutto il mese di gennaio.

Anticamente, si introduceva nel dolce una fava ma questa usanza risale all’epoca romana.

A quel tempo c’era un gioco analogo a questa incoronazione familiare ma senza dolci: dentro un’urna si mettevano delle fave bianche ed una nera, e chi trovava la nera diventava il re della festa. Questo generalmente avveniva sempre a cavallo di dicembre e gennaio, nel periodo della festa in onore di Saturno, nel saturnale appunto.

Due sono le versioni francesi della Galette des Rois, una del sud, della Provence, fatta con la pasta lievita del pane e un’altra, più nordica, e quindi più ad alto contenuto di burro, realizzata con la pasta sfoglia ripiena di frangipane.

La versione della mia Galette des Rois 2015 è naturalmente quella più burrosa, con il frangipane aromatizzato al rum e fatta con la pasta sfoglia invertita (metodo Mercotte) che vi racconterò un’altra volta.

Naturalmente se vi volete semplificare la vita e non passare una giornata con il burro e il frigorifero, potete utilizzare quella già confezionata in rotoli (ne servono due confezioni).

Il mio cadeau, in mancanza di bambini, è stata una mandorla intera.

 

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ricetta della Galette des rois al frangipane

ingredienti

due confezioni di rotoli di pasta sfoglia

500 cl di crema pasticcera

due uova intere

1 tuorlo

150 gr di zucchero a velo

150 gr di mandorle in polvere

120 gr di burro ammorbidito

un cucchiaio di amido di mais

4 cucchiai di rum

 

procedimento

frullare il burro con lo zucchero e la farina di mandorle e poi aggiungere una per volta le uova, l’amido di mais e il rum

aggiungere la crema pasticcera e mescolare bene

fare due tondi di pasta sfoglia e foderare una teglia per crostate del diam. 25 cm con della carta forno e mettere sul fondo il primo disco di pasta

mettere al centro il composto lasciando libero e pulito due centimetri di margine che verrà spennellato con il tuorlo d’uovo sbattuto

aggiungere nella crema la sorpresa (un pupazzeto di ceramica, una visciola, una mandorla)

posizionare sopra il secondo disco e sigillare bene i bordi

con la punta di un coltello bisogna fare dei disegni sulla copertura della pasta sfoglia (generalmente sono disegni che evocano il sole, come delle girandole)

spennellare con il rimanente tuorlo d’uovo sbattuto

mettere il dolce a riposare in frigorifero per un’ora

infornare a forno già preriscaldato a 160°C per 20 minuti circa

sfornare e lasciare raffreddare

il dolce è più buono se si mangia ancora tiepido


buona epifania a tutti

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