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colazione 4.0 | popovers

 

 

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Me li ero dimenticati.

Li avevo mangiati in un caffè a Istanbul in un momento di solitaria beatitudine.

Quella mattina uscita dall’albergo avevo fatto una passeggiata per İstiklal Caddesi, il viale più famoso della parte europea della città, un lungo asse di tre chilometri che si tuffa nell’acqua del Corno d’Oro.

Dopo un periodo di decadimento tra gli anni ’70 e ’80 del secolo passato, questo asse urbano si è ripopolato di negozi, attività, gallerie, centri culturali, scuole d’arte, librerie, insomma, è diventato un luogo frequentatissimo dai giovani che lì si danno appuntamento. Nuova linfa!

 

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A metà mattina ho sempre bisogno di un secondo caffè e quindi, dopo esser stata in una libreria, dalla quale sono uscita con un tomo di cucina turca che pesava più del mio bagaglio a mano, mi imbatto in un caffè un po’ modaiolo e non tradizionale. Ero già stanca e volevo un posto dove rifugiarmi per dieci minuti. Seduta davanti ad una luminosa finestra che dava su un bel giardino incolto trovo il posto adatto a me.

Con il caffè lungo ho preso questi strani dolcetti che in prima battuta mi sembravano dei babà riusciti male.

Me li hanno serviti con burro e marmellata alle rose. Una delizia.

Ma si sa, in questi paesi sei completamente affascinato da altri tipi di dolci carichi di miele, acqua di fiori d’arancio, di rose, ripieni di mandorle, pistacchi, uva passita, fichi secchi, e questi semplici, ma strani cilindri deformati me li sono dimenticati subito.

Fino all’altro giorno quando incappo di nuovo in loro nel mio girovagare su internet complice una trasmissione televisiva di una famosa bakery milanese.

 

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E allora mi sono rivenuti in mente.

Sono andata a cercare la ricetta nei miei sacri testi e anche sui siti delle mie foodbloggers preferite e come sempre, quando la ricetta è semplice, fatta di pochi ingredienti e poche operazioni, beh state tranquilli che non ne trovi una uguale all’altra.

Ed  ecco quindi anche la mia versione di popovers, che poi in sostanza è  la versione americana del Yorkshire pudding da mangiare a colazione, all’ora del the, o in un brunch.

Il nome, popover, assomiglia ad un suono onomatopeico e tra parola e suono della parola stessa descrive perfettamente l’esuberanza gonfiata di questo dolcetto.

Senza lievito e soltanto con la reazione chimica delle uova, questi dolcetti dal sapore un po’ simile alla pasta del bignè, in quanto sono proprio “neutri” , sono di una facilità di realizzazione disarmante.

Assomigliano un po’ al soufflé come procedimento e reazione chimica

 

soufflè
dinamica del soufflè tratto da: Harold McGee, On Food and Cooking: The Science and lore of the Kitchen, 2007

 

Io ho preferito la cottura con il forno spento e metà dei dieci dolcetti li ho realizzati in una versione salata, con paprika e pepe nero aggiungendo nell’impasto un po’ di pecorino, ma si possono mettere altre spezie e decorare la superficie con semi di papavero, per esempio.

 

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Altra questione è la teglia in cui cuocerla.

Ci sono delle teglie apposite che fanno alzare bene la lievitazione e riescono a far gonfiare bene la parte superiore.

Io non l’avevo (prima o poi qualcuno a caso me la regalerà?…….) e così ho usato gli stampi per muffins. Vengono un po’ più bassi e storti, ma vanno bene lo stesso.

 

 

Popover

 

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Un’altra semplice accortezza è quella di ungere benissimo gli stampi con il burro, ma bene bene, perché altrimenti non si staccano e si rovinano.

 

Dolci da servire con burro e marmellata e nel caso del salato con dell’affettato o del salmone affumicato e burro (salato naturalmente)

 

 

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Popover (ricetta per dieci dolcetti)

 

ingredienti

  •  250 ml di latte intero
  • 2 uova a temperatura ambiente
  • 125 gr di farina 0
  • un pizzico di sale
  • burro q.b.
  • per la versione salata un cucchiaino di pepe nero, un cucchiaino di paprika e due cucchiaini di pecorino romano grattugiato

 

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procedimento

  • sbattere le uova
  • setacciare la farina e il sale
  • riscaldare il latte, deve solo intiepidirsi
  • versare il latte nelle uova e poi la farina con il sale
  • togliere tutti i grumi e realizzare quindi una pastella liquida
  • ungere benissimo la teglia
  • versare il composto riempiendo tre quarti delle formine
  • mettere in forno e accenderlo a 200°C e cuocere per circa 30 minuti o fino a che non siano belli dorati
  • non aprite il forno per nessun motivo!
  • sfornarli e lasciarli intiepidire un po’ prima di servirli

 

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che dire ….. tutti pazzi per i popovers?

 

 

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